In un’atmosfera carica di tensione, il 20 maggio 1972, il Consiglio Federale elesse alla presidenza Paolo Emilio Taviani a grande maggioranza ed iniziò così la più lunga presidenza nella storia della F.I.V.L., una presidenza che, affiancata da Canestrari e Ferrando alla vicepresidenza, si sarebbe conclusa solo nel 2001, l’anno della morte di Taviani. L’autorevole parlamentare di tredici legislature, che era stato tra i fondatori della Dc e, per molto tempo, fra gli uomini che ne stabilivano la linea, plasmò altrettanto fortemente la Federazione, ma sempre tenendo presente quanto aveva detto poche settimane prima di morire, ricordando al Senato la prima seduta della Costituente, alla quale aveva preso parte: «Dopo la dura lotta contro l’invasione nazista, si doveva rinnovare la struttura dello Stato: costituire la Repubblica. Fu allora che sancimmo, nella prima parte della Costituzione, tre valori fondamentali ed essenziali dello Stato democratico: la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà»[18].