Si avvicina la Festa della Liberazione, che quest’anno non potrà essere celebrata come al solito. Sono molte, tuttavia, le iniziative in programma:
L’Istituto Nazionale Ferruccio Parri di Milano, che raccoglie, tutela e valorizza il patrimonio materiale e ideale della Resistenza, insieme all’Istituto Cervi e a tutti i 65 Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea sparsi sul territorio nazionale, promuove la celebrazione del 75° anniversario della Liberazione con una voce ancor più forte, che echeggi in quelle piazze che quest’anno non si possono riempire di persone. Ulteriori indicazioni nel
L’Italia ha bisogno, oggi più che mai, di speranza, di unità, di radici che sappiano offrire la forza e la tenacia per poter scorgere un orizzonte di liberazione. Il 25 aprile arriva con una preziosa puntualità. Arrivano le partigiane e i partigiani, il valore altissimo della loro memoria. La proposta dell’ANPI che chiama il Paese intero a celebrarlo come una risorsa di rinascita, ha raccolto l’adesione della Confederazione italiana tra le Associazioni combattentistiche e partigiane, della Fiap e di molte altre associazioni e movimenti, oltre alla nostra federazione.
All’indirizzo https://www.25aprile2020.it/ l’iniziativa cui fanno riferimento le parole che il Presidente dell’Anmig, Claudio Betti, scrive a nome della Confederazione italiana tra le Associazioni combattentistiche e partigiane:
Purtroppo la grave situazione sanitaria tuttora in atto, ci impedisce di celebrare in modo solenne la ricorrenza del 25 aprile. Già da tempo avevamo iniziato ad organizzare, d’intesa con le Istituzioni, una serie di attività per ricordare degnamente l’importante data storica. Ora, giustamente, tutto si è fermato! Nell’auspicio che riprenderemo più avanti le nostre attività, la Confederazione, proprio in questo particolare momento, ritiene di dover far sentire ancora più forte la propria voce; oggi, come allora, uniti nei principi della libertà e della democrazia per aiutare il Paese ad uscire da questo grave momento e ritrovare la giusta serenità. Per questo motivo, invitiamo tutti voi assieme al Popolo Italiano a sventolare il nostro Tricolore, proprio il 25 aprile alle ore 15,00, ora in cui ogni anno da Milano partiva il corteo nazionale. E’ un gesto simbolico, ma come sempre di grande significato ed intensità, con il quale intendiamo onorare l’eroismo di quanti lottarono, fino al sacrificio estremo della propria vita, contro il nazifascismo in difesa della libertà e della democrazia e ribadire la nostra fedeltà ai valori della Resistenza e della Costituzione che sono alla base della Repubblica e dell’identità nazionale. Il 25 aprile, festa della Liberazione, resteremo tutti a casa, ma grideremo forte e con una sola voce il desiderio di ritornare presto alle nostre libertà, pronti a rinascere e superare questo drammatico periodo.
Mio papà era il partigiano Elio della Valle Uzzone ed era inquadrato nella II Divisione Langhe, quella di Balbo Poli, il Comandante Nord. Papà e mamma erano della zona di Cortemilia (Gorrino papà e Torre Bormida mamma) e papà mi raccontava sempre di quello che era successo in quelle zone. Loro avevano il fazzoletto azzurro e la bandiera del Regno d’Italia e questo perché allora l’unico governo legittimo era quello del Re (anche se Vittorio Emanuele III non si era comportato tanto bene….) e quindi avevano adottato l’azzurro delle forze armate (ed anche delle Nazionali sportive!) e la bandiera che aveva sventolato in Piemonte e Liguria dai tempi di Re Carlo Alberto. Poi al momento della liberazione il suo gruppo era stato “prestato” al CLN di Savona per sorvegliare dal Castello di Dego che le colonne tedesche e fasciste in fuga non facessero ulteriori danni prima di arrendersi agli alleati. Papà era molto amico del Gr.Uff. Lelio Speranza e tante volte aveva portato il gagliardetto della FVL di Savona. Ora leggo che la FIVL savonese è diretta dal figlio, il Dr. Carlo Speranza che conosco bene perché siamo stati colleghi di lavoro alle Funivie durante la gestione del Gruppo Campostano, poi quando siamo passati sotto la Gestione Governativa Lui è tornato alla sua casa madre ed io sono rimasto funiviere fino alla pensione. Per fortuna, perché ora le Funivie sono gestite da gente che non mi piace e sono nelle mani della Divina Provvidenza! Buon 25 aprile a tutti!