Nei giorni scorsi, è morto a Brescia l’avvocato Cesare Trebeschi, protagonista della vita politica e sociale bresciana. Si è spento in un letto della clinica San Camillo di Brescia, dov’era ricoverato da una decina di giorni a causa di problemi respiratori.
Cesare Trebeschi, nato il 25 agosto 1925 a Cellatica, era figlio di Andrea, come lui avvocato, esponente dei Cattolici Popolari: fu perseguitato dai nazifascisti e deportato nei campi di sterminio di Dachau, Mauthausen e Gusen, dove morì nel 1945. Una storia che lo ha accompagnato per tutta la vita, che ha raccontato, che ha fatto sua e portato alle giovani generazioni.
Era diventato sindaco nel 1975, un anno dopo aver perso il cugino Alberto e la moglie di quest’ultimo, Clementina Calzari, nella strage di Piazza della Loggia. Per 10 anni ha amministrato la città: proprio a Trebeschi si deve la prima pianificazione urbanistica di Brescia. Testimone della storia del Novecento, che nel corso degli anni aveva raccontato a numerose generazione, Trebeschi era stato amico personale di Papa Paolo VI. Stimato intellettuale, oltre che apprezzato politico, nel 2018 era stato insignito del premio Grosso d’Oro per quel che aveva fatto da primo cittadino, ma anche per l’impegno nel mondo dell’associazionismo cattolico e per il contributo alla Resistenza: era stato infatti una staffetta delle Fiamme Verdi.
L’Associazione delle Fiamme Verdi, già duramente colpita dalla grave epidemia di queste settimane (sono deceduti oltre una trentina di soci) ha espresso il proprio cordoglio tramite il proprio presidente Alvaro Peli che così ha dichiarato:
“Le Fiamme Verdi salutano con affetto e riconoscenza Cesare Trebeschi che oggi ci ha lasciato.
Volgiamo ricordare l’Amico e la guida, sempre al nostro fianco e pronto a trasmettere anche alle nuove generazioni il valore dell’impegno e della libertà, grazie anche all’esempio della figura del padre Andrea, deportato e poi morto in campo di concentramento.
L’attività politica, vissuta nella sua accezione più alta ed i suoi insegnamenti morali rappresentano per noi un ricordo indelebile ed uno stimolo per mantenere nel tempo il nostro impegno in difesa dei valori della Resistenza.”
La Federazione Italiana Volontari della Libertà si stringe con forza agli amici delle Fiamme Verdi di Brescia, nella condivisione del dolore per la scomparsa di tanti amici e da ultimo dell’amico Cesare Trebeschi, testimone di una stagione incancellabile della storia bresciana e italiana.