La FIVL ricorda la straordinaria figura del sacerdote lucchese don Aldo Mei nel 75° anniversario del suo martirio, che si compì nella serata del 4 agosto del 1944, quando un plotone della SS lo fucilò sotto le mura della città alla Porta Elisa.
“Don Aldo – ricorda il Presidente della Federazione Francesco Tessarolo – venne condannato a morte con l’accusa di essere vicino alle formazioni partigiane, perché aveva spesso offerto rifugio ad ebrei, oppositori del regime fascista e perseguitati politici. Egli fu costretto a scavarsi la fossa dove venne seppellito dopo la fucilazione. Prima di essere fucilato, volle perdonare e benedire i suoi assassini.”
“Figure come quella di don Aldo – prosegue Tessarolo – rappresentano quella numerosa schiera di sacerdoti che ebbe una parte determinante nella Resistenza. Chi come don Aldo offrendo la propria vita, chi come tanti altri, partecipando, anche con ruoli determinanti e di comando, alla Lotta di Liberazione.”
“Certamente il martirio di questo giovane sacerdote – prosegue ancora Tessarolo – appena trentaduenne, parroco del paese di Fiano, resta una testimonianza straordinaria anche per i nostri giorni e noi abbiamo voluto ricordare don Aldo. Lo abbiamo ricordato con un semplice mazzo di fiori, portato sul luogo del suo martirio, per condividere con la città di Lucca, questo momento di celebrazione. Proprio in questi giorni abbiamo potuto recuperare e consegnare lo storico stendardo della Associazione Toscana Volontari della Libertà, che ha così potuto essere presente alle cerimonie di commemorazione che la città di Lucca ha organizzato.”
“Ci è sembrato molto appropriato – conclude Tessarolo – il titolo del documentario che a don Aldo è stato dedicato Questa terra impastata di sangue, perché ben rappresenta la storia della città di Lucca e riteniamo dell’Italia intera, perché è stato proprio questa terra impastata dal sangue dei martiri che ha fatto si che il nostro paese potesse risorgere dalla tragedia della guerra e del fascismo.”
Voghera, 4 agosto 2019