A nome del Raggruppamento Divisioni “Alfredo Di Dio” di Busto Arsizio, il referente Gianni Mainini ha comunicato con infinita tristezza la scomparsa di Giampiero Rossi. 92 anni, per sette volte sindaco di Busto, senatore della Repubblica.
“Rossi è una delle figure pubbliche più significative della città. Per tutta la sua vita si è occupato di politica e di amministrazione pubblica, esponente della Democrazia Cristiana, è stato più volte eletto primo cittadino e negli anni Ottanta approdò a Palazzo Madama. Membro e promotore della sezione scoutistica di Busto, in particolare di “Aquila Randagia”, portava con orgoglio l’ormai famoso cappello a larghe tese degli scout. E’ stato membro della Giunta del Raggruppamento Di Dio: grazie al suo prezioso ed infaticabile interessamento, in accordo col sindaco Gigi Farioli, nel 2016 il Raggruppamento ha perfezionato la donazione del suo archivio storico al Comune, come primo passo per la costituzione della “Casa del Novecento” a Villa Tovaglieri. Depositario di tante memorie ed accadimenti resistenziali a Busto, dove, dall’oratorio, appena sedicenne, in collaborazione coi vari sacerdoti, soprattutto don Ravazzani, è diventato attivo partigiano, rischiando anche la vita nei continui spostamenti fino nell’Ossola. Ha dedicato il suo impegno alla costruzione della memoria della Resistenza, intervenendo alle manifestazioni celebrative e organizzative: l’ultimo discorso pubblico il 25 Aprile al tempio civico, un’orazione grandiosa di commemorazione, di trasmissione alle nuove generazioni e di attualizzazione dei valori della Resistenza, della democrazia e della Costituzione.
Andava frequentemente a parlare nelle scuole ed era una delle cose di cui era più orgoglioso. Il suo contributo non poteva mancare all’ultima fatica letteraria di Speroni e Rabolini sugli IMI, gli internati militari italiani di Busto, opera che ha potuto vedere la luce grazie al suo coordinamento e interessamento.
Caro Giampiero, ci mancherai molto, ci mancherai tanto, ci mancherai a lungo”.