Il Convegno di Matelica è stato organizzato dalla Associazione Geopolitica Enrico Mattei, (AGEM) in occasione dell’anniversario della scomparsa del Presidente dell’ENI, caduto con il suo aereo il 28 ottobre 1962 ed ha visto la partecipazione di personalità illustri, allo scopo proprio di ricordare le sue straordinarie capacità, che hanno profondamente segnato la storia italiana dagli anni della Resistenza fino ai primi anni Sessanta.
Alla presenza del Sindaco di Matelica Alessandro Delpriori e di un folto pubblico di studenti, lo hanno ricordato l’arch. Marco Miconi, segretario della Associazione Partigiani Cristiani, il prof. Claudio Pettinari, Rettore della Università degli studi di Camerino, il dottore Riccardo Strano, già dirigente della Regione Marche, il dottor Paolo Quercia, studioso di geopolitica e l’ambasciatore Paolo Foresti.
Ognuno di loro ha voluto ricordare la straordinaria personalità di Mattei, connotata innanzitutto da una eccezionale capacità di intuire le prospettive di lavoro e di sviluppo per l’Italia e che lo portava a costruire e tenere contatti con quasi tutto il mondo. L’unico scopo era quello di creare opportunità di lavoro, visto come unica forma di riscatto per il nostro paese, povero di risorse energetiche ma così straordinariamente ricco di creatività ed energie umane ed intellettuali e che portavano i nostri operai e i nostri tecnici a primeggiare nei confronti di chiunque.
Mattei era conscio di queste caratteristiche della nostra gente, che aveva imparato a conoscere nella sua Matelica, poi a Milano come imprenditore, e poi ancora (e forse fu la esperienza più importante…) come comandante della Resistenza cattolica.
Questa affermazione potrà sembrare strana, ma al convegno lo ha ricordato alla conclusione Roberto Volpetti, segretario della Federazione Italiana Volontari della Libertà. Volpetti, friulano, ha ricordato il fortissimo legame di Mattei con i partigiani: il 25 aprile 1962 egli era a Udine con oltre 20.000 partigiani della FIVL e in quella occasione fece proprio un memorabile intervento, in cui espresse il meglio di sé. Ricordò le radici della nostra storia, rinnovando le grandi pagine della storia antica e ricordò i grandi condizionamenti della storia recente, con un paese prostrato dalla carenza di risorse naturali, di lavoro, di unità politica e poi dalla dittatura. Gli italiani con la Resistenza vollero cambiare pagina, ed era quindi suonata l’ora del riscatto, che Mattei intravvedeva proprio nella grande possibilità offerta dalle risorse messe a disposizione dall’ENI in Italia e soprattutto all’estero. E poi una grande fiducia nella Provvidenza che, come egli sosteneva, “assiste sempre tutti ed assiste il nostro Paese che fiorisce e si rinnova”.
Mattei quindi considerava quindi la Resistenza come l’inizio del grande riscatto del proprio Paese, quell’Italia da lui tanto amata e percorsa in lungo ed in largo per attivare sempre nuove iniziative.
Un convegno importante quindi perché rivolto a mettere nella giusta luce il ruolo di questo grande protagonista della nostra storia, e bene ha fatto quindi l’Associazione Geopolitica Enrico Mattei, presieduta da Aroldo Curzi Mattei, ad organizzarlo, in una cornice significativa come quella di Matelica, ma soprattutto alla presenza di tanti giovani.
Ufficio Stampa Federazione Italiana Volontari della Libertà.