n occasione del 72° anniversario della proclamazione della Repubblica, in una fase delicata e complessa della storia nazionale, segnata dalla crescente frammentazione e da visioni sempre più ristrette e pericolosamente miopi, riteniamo fondamentale non solo rievocare le vicende tragiche che hanno permesso la nascita della Repubblica italiana, ma anche riaffermare con forza la spinta ideale che, negli ultimi venti mesi della Seconda Guerra Mondiale, mise insieme persone di ogni posizione sociale e di ogni colore politico; una spinta ideale che, nello sfacelo generale seguito all’armistizio dell’8 settembre, permise allora di comprendere come, prima del dibattito democratico, segnato da inevitabili e necessarie divergenze, occorresse rinsaldare i vincoli, tanto preziosi quanto fragili, del bene comune, quei vincoli che il comandante piemontese Enrico Martini Mauri così riassumeva: “Certo, durante i periodi di relativa quiete sui monti, erano sempre i progetti di un’Italia più bella, quelli che occupavano le menti dei partigiani”. L’idea che ci sia un bene comune che deve prevalere, al quale tutti dobbiamo contribuire, responsabilmente e consapevolmente, deve continuare ad essere tenuta in grande evidenza soprattutto oggi, in momenti particolarmente segnati dall’inasprirsi dello scontro istituzionale e della tensione politica. Per queste ragioni morali ed ideali, esprimendo piena solidarietà al Presidente Mattarella, la Federazione Italiana Volontari della Libertà auspica con forza il ritorno al pieno rispetto dei metodi regolati dalla Costituzione, primo indispensabile passo per dare attuazione ai valori su cui si fondala nostra Repubblica, ai diritti che essa sancisce ed ai doveri che essa prescrive, ma, soprattutto, il passo necessario per onorare coloro che, per quei valori, diritti e doveri hanno dato la vita.