81° Anniversario dell’Eccidio di Cervarolo e della Battaglia di Cerrè Sologno – Villa Minozzo (RE)

Domenica 23 marzo 2025 si terrà la Commemorazione dell’81° Anniversario dell’Eccidio di Cervarolo e della Battaglia di Cerrè Sologno – Villa Minozzo (RE), come sempre organizzata dall’ALPI di Reggio Emilia, aderente alla FIVL, in collaborazione con il Comune di Villa Minozzo e con numerose sigle istituzionali e dell’associazionismo partigiano.

La strage del 20 marzo 1944

Il mattino del 20 marzo gli uomini della 3ª Compagnia di ricognizione della “Hermann Göring” e i militi della GNR di Reggio Emilia lasciarono Gazzano per sferrare il loro attacco verso due villaggi. La colonna si biforcò in due gruppi, uno puntò su Civago ed un secondo su Cervarolo. A Cervarolo i nazifascisti, grazie a precise informazioni, uccisero subito il padre ed il fratello di un comandante partigiano. Per prevenire eventuali fughe l’abitato venne completamente circondato dai militi della GNR.

Successivamente gli assalitori scoprirono il giaciglio utilizzato dai partigiani nei giorni precedenti e arrestarono 22 uomini del paese. La maggior parte erano anziani, ma figuravano anche un disabile ed un mutilato di guerra. Mentre gli uomini furono radunati nei pressi dell’aia, il resto della popolazione, le donne ed i bambini terrorizzati, vennero raggruppati nella parte inferiore dell’abitato e sorvegliate dai militi della GNR.

Venne poi fermato presso la chiesa il parroco G. Battista Pigozzi a cui fu intimato di firmare una lista di nomi di abitanti del paese indicati come partigiani. Al rifiuto del sacerdote, i tedeschi lo fecero spogliare nudo in mezzo alla neve al fine di umiliarlo al cospetto dei suoi parrocchiani.

Rastrellarono l’intera frazione, radunarono gli uomini di tutte le età, compresi tra i 17 e gli 84 anni, sull’aia sotto il tiro delle mitragliatrici ed iniziarono a saccheggiare le case e a razziare il bestiame.

Alla vista degli uomini radunati sull’aia il capitano Heimann pretese la cattura di ulteriori prigionieri. Il gruppo dei fermati venne sospinto sull’aia, i cui ingressi erano presidiati dalle mitragliatrici tedesche. Resisi conto dell’imminente destino gli uomini cercarono conforto nel parroco il quale iniziò a recitare il rosario. Dopodiché i nazifascisti aprirono il fuoco sul   gruppo dei prigionieri.

I tedeschi, dopo essersi accertati che i prigionieri fossero morti, cercarono di bruciare i corpi cospargendoli di benzina. Le basse temperature spensero però sul nascere le fiamme. Tre dei fucilati, riuscirono tuttavia a sopravvivere all’esecuzione, coperti dai corpi dei compaesani e fingendosi morti.

I nazisti appiccarono il fuoco alle case del borgo.

Furono 24 i civili trucidati a Cervarolo, compreso il parroco G. Battista Pigozzi, in quella tragica giornata. Mai si era vista, fino a quel momento nel reggiano, una così atroce rappresaglia.

Il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, con Decreto del 6 marzo 1950, ha concesso la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Frazione di Cervarolo e, per essa, al Comune di Villa Minozzo, con la seguente motivazione:

Sottoposta a fiera rappresaglia nemica non piegò sotto il tallone tedesco ed ogni cittadino fu combattente sorretto dall’amore dei vecchi, delle donne e dei fanciulli. Con le fiamme che distrussero le sue case si elevarono al cielo l’ardore e la passione che hanno santificato il martirio dei suoi figli caduti. Cervarolo di Villa Minozzo, 8 settembre–25 aprile 1945.

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