Cerimonia a Faedis per l’ottantesimo dell’eccidio di Porzûs: il messaggio del Presidente FIVL

Oggi, domenica 23 febbraio 2025 a Faedis si svolge la cerimonia ufficiale di commemorazione dell’eccidio delle Malghe di Porzûs, dove il 7 febbraio 1945 furono giustiziati dai GAP, comandati da Mario Toffanin, il comandante dell’Osoppo Francesco De Gregori, il delegato politico Gastone Valente, Elda Turchetti e Giovanni Comin. Sempre alle Malghe furono catturati per poi essere fucilati nei pressi del Bosco Romagno i carabinieri Angelo Augello, Antonio Previti, Salvatore Saba, Giuseppe Sfregola, Erasmo Sparacino, Giuseppe Urso; insieme ad essi furono presi e uccisi Antonio Cammarata, Franco Luigi Celledoni, Enzo D’Orlandi, il finanziere Pasquale Mazzeo, Gualtiero Michielon, Guidalberto Pasolini, Primo Angelo Targato, Egidio Vazzaz.

In occasione dell’ottantesimo anniversario il presidente nazionale FIVL, Roberto Tagliani, ha inviato all’Associazione “Osoppo-Friuli”, aderente alla FIVL, il seguente messaggio:

Care amiche e cari amici,

nell’impossibilità di essere presente di persona, affido al Presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo, Roberto Volpetti, questo breve messaggio di saluto e di condivisione dei vivi e immutabilisentimenti che ci legano nel ricordo dell’eccidio di Topli Uorch, Malghe di Porzûs. Un ricordo che vede nella cerimonia di oggi e in quella di giugno al Bosco Romagno i due principali momenti commemorativi, ma che ogni giorno è nutrito dall’impegno e dal lavoro costante dell’APO e dei suoi volontari, a partire dalla cura delle Malghe di Porzûs -Monumento Nazionale – e dalle tante e pregevoli iniziative di ricerca e studio per diffondere la conoscenza della Resistenza patriottica osovana, dei suoi ideali di libertà, indipendenza, democrazia e per ricostruire e testimoniare le storie delle donne e degli uomini che la animarono. In omaggio a tutte e tutti loro rivolgo un particolare saluto a Paola del Din, Medaglia d’Oro al Valor Militare, Presidente onoraria dell’APO e Presidente emerita della FIVL, alla quale va tutto il nostro affetto e la più sentita riconoscenza.

Nel messaggio inviato per questo 80° Anniversario dell’eccidio il Presidente Mattarella lo ha inscritto quale pagina abietta nelle tragedie che investirono il confine orientale, “seminando dolore nel tempo, anche oltre le libertà riguadagnate”. Parole che scuotono e che ci interrogano su come evitare che quei semi continuino a germogliare. Perché è questa la strada da continuare a percorrere per onorare i Martiri di Porzûs, annientati da una furia ideologica agita da chi avrebbe dovuto essere alleato nella causa per la Liberazione e che invece si fece portatore di sopraffazione e morte, a cui si aggiunsero, e per durare a lungo, accuse menzognere, colpevoli silenzi e reticenze ancora oggi non del tutto dissipati.

L’eccidio di Porzûs, nel suo tragico farsi e protrarsi in giorni e luoghi, fu sangue sulla Resistenza, ma anche sangue della Resistenza: quei martiri osavani combattevano in nome dell’italianità, in terre sotto il pieno e diretto controllo del III Reich, perché la Patria, schiacciata da vent’anni di dittatura fascista, potesse conquistare una libertà nuova, piena e concreta, coniugata con la democrazia, aperta al confronto e al dialogo tra tutte le componenti della società.

Hanno combattuto, a prezzo delle loro vite, in nome di quelle “scelte di Libertà” sulle quali è stata scritta la nostra Costituzione e incardinata la vita democratica della nostra Repubblica.

Scelte di Libertà che sono anche il cuore della FIVL e della sua missione di testimonianza.

Con molta cordialità,

Roberto Tagliani, Presidente FIVL

 

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