Il 13 giugno 2024 un’intera comunità ha partecipato alle celebrazioni nel ricordo della strage di 80 anni fa.
Le celebrazioni si sono aperte con l’omaggio floreale alla lapide dei Frati martiri della Certosa di Farneta, sul luogo dell’eccidio, ed è proseguita con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti. In suffragio si è celebrata la Santa Messa, al termine della quale, nel piazzale della Chiesa, sono iniziati i saluti istituzionali.
Le vittime della strage di Forno furono 68: 56 fucilati, 2 perirono nel rogo della caserma, 10 negli scontri e nel rastrellamento; nella stessa occasione, 51 ragazzi furono deportati nei campi di lavoro nazisti. Lo ha ricordato il sindaco di Massa, Francesco Persiani, portando il saluto della città e onorando i gonfaloni di Regione, Provincia, Comune e delle Associazioni Combattentistiche.’
«È stato un paese devastato dalla furia nazifascista» ha detto il sindaco riprendendo le parole dell’omelia di don Ernesto Zucchini e del messaggio di pace del Santo Padre.
Hanno fatto seguito l’intervento del prefetto, Aprea e della vicepresidente della Provincia, Maria Grazia Tortoriello, che hanno ribadito, di fronte al tributo di sangue versato dalla Provincia di Massa, l’importanza di lavorare sulla memoria coinvolgendo le scuole.
È poi intervenuta Stefania Della Bona, in rappresentanza dell’Associazione Apuana Volontari della Libertà, aderente alla FIVL, che ricordando gli eventi di quel giorno si è soffermata sui responsabili della strage, truppe tedesche e truppe della Decima Mas di stanza a La Spezia. In particolare, ha evidenziato la superficialità di quanti inneggiano alla Decima Mas che si mise a servizio dei nazisti in chiave antipartigiana, macchiandosi non solo a Forno di crimini atroci. La parola è passata ai ragazzi delle scuole vincitori del Premio “Ciro Siciliano” e infine all’oratore ufficiale della manifestazione, Giovanni Cipollini, Presidente dell’ANPI di Pietrasanta Versilia (LU). Nel suo intervento ha definito la Decima Mas «un’accozzaglia di assassini che ha fatto cose atroci» e ha evidenziato il pericolo di queste esaltazioni alla Decima e di episodi come quello avvenuto qualche anno fa sul Monte Sagro, dove fu issata la bandiera della RSI in faccia ai paesi di Vinca e Bergiola Foscalina, teatro di orribili stragi nazifasciste.
Al termine il corteo è ripartito per rendere omaggio alla targa in ricordo di Ciro Siciliano, medaglia d’oro al merito civile e alla scuola di Forno per l’omaggio al comandante Marcello Garosi (Tito), medaglia d’oro al valor militare, per poi proseguire fino al Sacrario delle vittime della strage per rendere loro onore e omaggiarle con una corona d’alloro.
Ecco alcune immagini della cerimonia.