Presentazione
In occasione della posa della pietra d’inciampo dedicata a Carlo Bianchi, amico e collaboratore di Teresio Olivelli, coautore della “Preghiera del Ribelle” e fucilato nel 1944 nel lager di Fossoli, l’Associazione Fiamme Verdi di Brescia, insieme all’Arcidiocesi di Milano, alla Fondazione culturale Ambrosianeum, alle ACLI, all’Azione Cattolica, alla Fuci ed alla Pastorale Giovanile ambrosiane hanno organizzato un incontro online, che si terrà martedì 20 aprile ore 18. L’incontro sarà introdotto dall’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, e tra i relatori ci sarà Anselmo Palini, saggista e storico, delle Fiamme Verdi bresciane, che presenterà la figura di Carlo Bianchi.
L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Culturale Ambrosianeum, raggiungibile all’indirizzo:
https://www.youtube.com/channel/UCtZo6wM6knycDVlETL9J4gg
Nato a Milano il 22 marzo 1912 da una famiglia di imprenditori, Carlo Bianchi era un ingegnere, sposato con tre figli; fu assassinato prima di vedere nascere la quarta.
Iniziò i sui studi presso il Collegio S.Carlo, completandolo fino alla terza liceo classico. All’università, entrò a far parte della FUCI, partecipando a congressi nazionali e regionali.
Nell’ottobre del 1935, si laurea in ingegneria elettrotecnica ed industriale e l’anno dopo entra alla Fondazione Elettrotecnica Carlo Erba come ricercatore, dove resta fino alla vigilia della guerra.
Nel dicembre del 1943, è tra i fondatori del “Centro di assistenza Legale e Medica Card. Schuster”, primo fra i centri di assistenza medica per gli indigenti milanesi. Nello stesso periodo, nelle aule del Collegio san Carlo di Milano, su iniziativa di don Andrea Ghetti e don Aurelio Giussani, insegnanti del liceo classico, e di don Enrico Bigatti, coadiutore della parrocchia di Crescenzago, all’epoca comune alle porte di Milano, prende vita l’OSCAR (Organizzazione Soccorso Cattolico Antifascisti Ricercati) e Carlo Bianchi mette a disposizione la tipografia connessa alla cartotecnica paterna per la stampa di volantini, lettere e documenti falsificati che venivano consegnati a perseguitati politici, prigionieri alleati e famiglie ebree per espatriare.
Fu animatore del giornale clandestino “Il Ribelle” con Mons. Giovanni Barbareschi, fino all’arresto del 27 aprile, avvenuto per delazione. Venne dapprima tradotto a San Vittore e successivamente deportato al campo di concentramento di Fossoli, vicino Carpi, dove, il 12 luglio del 1944, fu fucilato con altri 66 internati politici.