Ieri sera, 22 settembre 2023, si è spento a 98 anni Giorgio Napolitano, Presidente emerito della Repubblica e uomo delle istituzioni. La Federazione Italiana Volontari della Libertà esprime il suo cordoglio alla signora Clio, ai figli Giulio e Giovanni, ai familiari e agli amici che lo piangono in queste ore di lutto e di gratitudine per quanto ha fatto per l’Italia.
Nei numerosissimi messaggi di cordoglio che in queste ore si susseguono sui giornali, sulle pagine web del mondo dell’informazione, della politica, della cultura, delle istituzioni sono molte le sottolineature che si sommano a ricordare, con grata memoria, quanto Giorgio Napolitano ha fatto lungo la sua lunga carriera di uomo politico assurto ai ranghi più alti delle Istituzioni repubblicane: Deputato, Senatore, Parlamentare europeo, Ministro, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della Repubblica per due mandati.
L’altissimo senso dello Stato, la volontà di costruire il dialogo per riformare e migliorare le Istituzioni e la centralità di alcuni temi chiave della politica istituzionale, dall’integrazione europea alla tutela dei diritti individuali e del lavoro ne hanno fatto uno degli interpreti più autentici dello spirito costituzionale nato dalla Resistenza.
Mi piace ricordare, da Presidente della FIVL, due occasioni speciali in cui Giorgio Napolitano ha incrociato la storia della nostra Federazione: nel 2011, a Cuneo, durante la visita ufficiale nel quadro delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, Napolitano incontrò l’allora presidente comm. Guido de Carli e l’allora vicepresidente don Aldo Benevelli, insieme a una folta delegazione di partigiani e di delegati dell’Associazione Vian, dell’AVL Piemonte e di molte altre associazioni federate, convenute al Teatro Toselli di Cuneo per l’occasione (una registrazione audiovisiva di quell’evento è ancora visibile sul canale Youtube del Comune di Cuneo).
Nel 2012, a Faedis, il Presidente Napolitano pronunciò un discorso storico sull’Eccidio dei partigiani osovani alle Malghe di Porzûs, di cui riportiamo più oltre l’immagine del testo ufficiale, che stabilì non soltanto un punto solidissimo per il riconoscimento di quel luogo della memoria come Monumento nazionale, ma contribuì in modo decisivo a fare chiarezza e dare visibilità a quella pagina oscura della storia della guerra di liberazione.
Così lo ha ricordato in queste ore il Presidente Mattarella:
Nella vita di Giorgio Napolitano si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze.
Dalla frequentazione, negli anni giovanili, dello stimolante ambiente culturale napoletano, all’adesione alla causa antifascista e del movimento comunista, all’impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle classi sociali subalterne, sino poi alla convinta opera europeistica e di rafforzamento dei valori delle democrazie, il presidente Napolitano ha interpretato significative battaglie per lo sviluppo sociale, la pace e il progresso dell’Italia e dell’Europa.
Membro del Parlamento Europeo, e Presidente della sua Commissione Affari costituzionali, promosse il rafforzamento delle istituzioni comunitarie per un’Europa sempre più autorevole e unita.
Eletto alle più alte magistrature dello Stato, Presidente della Camera dei Deputati, Senatore a vita, Presidente della Repubblica per due mandati, ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro.
La sua morte mi addolora profondamente e, mentre esprimo alla sua memoria i sentimenti più intensi di gratitudine della Repubblica, rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione.
Caro Presidente Napolitano, la FIVL la ricorda con affetto e riconoscenza. Sit tibi terra levis.
Il Presidente FIVL
Roberto Tagliani