Domenica 16 febbraio, la Toscana si è ritrovata con enti, amministrazioni, associazioni e cittadini e cittadine a Empoli per ricordare la partenza per il fronte della Linea Gotica dei Volontari della Libertà.
All’evento, introdotto dal presidente della Regione Enrico Rossi, illustrato storicamente dal prof. Nicola Labanca dell’Università di Siena, hanno partecipato anche l’Associazione Toscana e l’Associazione Apuana Volontari della Libertà, le realtà legate alla FIVL Federazione Italiana Volontari della Libertà.
Presenti decine di labari e stendardi provenienti da tutta la Toscana per ricordare le Resistenze e il dover oggi di saper fare argine ai crescenti e rinnovati fascismi.
Gli interventi sono stati incentrati sull’esigenza di tornare a ricordare che la Lotta di Liberazione non è stata un fermento univoco e condotto da un solo partito politico, ma vero risorgimento ideale di massa.
Il prof. Labanca ha voluto ricordare oltre ai partigiani comunisti i tanti cattolici, socialisti, azionisti, ma anche monarchici o semplicemente autonomi. Una galassia variegata e complessa che, unita alla lotta dei militari del Regio Esercito l’8 settembre 1943 e al “no” dei 600.000 prigionieri italiani nei lager tedeschi alle lusinghe della Repubblica Sociale Italiana, compongono il mosaico della liberazione.
Empoli dunque per alcune ore è stato luogo simbolo durante il quale si è parlato dell’esigenza di tornare ad essere uniti contro i nuovi fascismi.
Viva la soddisfazione della presidente di ATVL Simonetta Simonetti e del presidente Patrioti Apuani FIVL di Massa Carrara Giancarlo Rivieri, nel vedere sfilare i labari insieme a quelli istituzionali, dopo alcuni anni di assenza.
Curiosità da parte di tanti aderenti all’ANPI che hanno risposto con affetto quando è stata spiegata la storia del labaro di ATVL, del tutto simile a quello dell’attuale labaro della Regione Toscana. Anche il presidente della Regione Enrico Rossi ha ascoltato la storia che arriva dai giorni di lotta con il Comitato Toscano di Liberazione guidato da Carlo Ludovico Ragghianti.