È morto a Carrara il partigiano cuneese Aldo Sacchetti, 97 anni, Medaglia d’Argento al valor militare, grande protagonista della Resistenza e della liberazione di Cuneo dai nazi-fascisti.
Originario di Roma, l’8 settembre del 1943 si unì alla banda “Italia Libera” di Duccio Galimberti e nel 1944, in valle Pesio con il capitano Piero Cosa, assunse il comando della brigata, poi della III Divisione Alpi, divenendo anche capo collegiale del “Servizio X” (servizi segreti) con l’avvocato Dino Giacosa. La mattina del 27 aprile 1945, da giovane luogotenente, alla testa della sua colonna attraversò sotto il fuoco nemico il ponte sul torrente Gesso e guidò i propri uomini in piazza Torino, liberando la prefettura e la caserma “Mussolini” dai fascisti. “Per questo avrebbe meritato la cittadinanza onoraria di Cuneo” ricorda lo storico cuneese Sergio Costagli, che ebbe modo di conoscere e instaurare una profonda amicizia con il partigiano.
Sacchetti fu membro della prima giunta della Federazione Italiana Volontari della Libertà.