ELIO BONINI DI VILLA MINOZZO, COMBATTENTE NELLE FILE DELLE FIAMME VERDI
Era emigrato in Australia nel dopoguerra per poi rientrare in paese. Il ricordo di Elio Ivo Sassi, presidente Alpi-Apc, che lo aveva insignito di un riconoscimento lo scorso 25 aprile
(Villa Minozzo, 2 ottobre 2018). Ieri (martedì 2 ottobre) si è spento nella casa protetta del paese, dov’era ospite da alcuni mesi, Elio Bonini, 92 anni, uno degli ultimi partigiani delle Fiamme Verdi di don Domenico Orlandini.
“Il suo nome di battaglia era Tarzan – ricorda Elio Ivo Sassi, presidente provinciale dell’Associazione liberi partigiani italiani – partigiani cristiani – e lo scorso 25 aprile, in piazza della Pace, era stato insignito di un riconoscimento da parte del nostro sodalizio, che lo aveva nominato socio onorario, alla presenza, fra gli altri, del sindaco Luigi Fiocchi”.
Combattente dal primo settembre 1944 alla fine della guerra, “era in seguito emigrato in Australia – prosegue Sassi – per poi rientrare in paese ed aprire con la moglie una lavanderia. Dopo la scomparsa del coniuge, Maria Pigozzi, aveva anche pianto pochi mesi fa, a fine giugno, la prematura scomparsa del figlio Danilo, 59 anni, cantoniere del Comune. Attivo nella vita sociale della comunità, il 4 novembre 2015, in occasione della giornata dell’unità nazionale e delle forze armate, gli era stata conferita la medaglia della Liberazione”.
I funerali di Elio Bonini, che era nato il 17 marzo 1926 e che ha lasciato la figlia Magda, il genero Alberto e i nipoti Giulia ed Alessandro, si terranno domani pomeriggio (giovedì 4 ottobre) alle 14, con partenza dalla camera ardente della casa protetta per la chiesa parrocchiale.
Conclude Elio Ivo Sassi: “Porgo le condoglianze alla famiglia, anche a nome del presidente emerito di Alpi-Apc di Reggio Emilia, onorevole Danilo Morini, e di tutti i nostri associati. Tarzan apparteneva al battaglione Fiamme Verdi del Cusna, di cui era un vice capo squadra. Quando fu accolto in piazza, la scorsa primavera, per essere festeggiato e premiato, accompagnato dal figlio Danilo, alpino, che sarebbe deceduto due mesi dopo, a seguito di malattia fulminante, ci fu un lungo e caloroso applauso. Con lui se ne va un altro degli ultimi superstiti tra coloro che combatterono contro la tirannia, per la nostra democrazia e la nostra libertà”.