Nella serata di domenica, inattesa è giunta all’Associazione Partigiani Osoppo la notizia della scomparsa del suo Presidente dott. Cesare Marzona di quasi 94 anni, ma sino a qualche giorno fa pienamente partecipe alla vita associativa, pur dalla sua casa di Valvasone.
Piero II°, questo il suo nome di battaglia assunto in onore del fratello Giancarlo, Piero, che era stato fucilato dall’occupante tedesco al bivio Morena di Tricesimo, era uno dei pochi partigiani combattenti ancora in vita, uno degli ultimi testimoni della stagione di libertà in cui i fazzoletti verdi furono dei protagonisti.
Cesare Marzona, di famiglia originaria di Venzone che si era poi trasferita a Valvasone, aveva vissuto anche a Udine, frequentando il Liceo “Stellini”, e a Treppo Piccolo, seguendo il padre Nicolò anche nella professione notarile che già aveva esercitato il nonno Carlo.
Dopo la nomina a S. Pietro al Natisone, Cesare Marzona aveva ottenuto la sede notarile di Spilimbergo in cui ha esercitato per 40 anni stimato e apprezzato per la grande capacità professionale e la disponibilità verso tutti.
Nella città aveva conosciuto la moglie Ebe Poli dei conti di Spilimbergo da cui aveva avuto i figli Nicoletta, Elena e Lorenzo.
Di animo nobile e di grande cultura, era ancora studente quando, assieme ai fratelli Giancarlo e Caterina, aveva scelto di resistere contro i nazisti entrando sin dagli inizi nelle prime formazioni dell’Osoppo, salendo con i suoi giovani amici alla casera Palamajor di Clauzetto.
Gentiluomo di altri tempi, con rare capacità di aperture al nuovo, amante dello sport, ha vissuto l’avventura partigiana con pieno e puro spirito patriottico, alieno da fanatismi e odi. Dopo alcune coraggiose azioni, venne catturato e rinchiuso nel carcere udinese di via Spalato per essere processato dalla SD di via Cairoli assieme ad altri patrioti e quindi subendo la condanna a morte, mai revocata, ma sospesa per l’intervento dell’Arcivescovo di Udine mons. Giuseppe Nogara.