Quella di Aldo Gastaldi, nome di battaglia “Bisagno”, è una storia luminosa, tragica ed edificante insieme.
A Genova è considerato, come dice la targa della via cittadina a lui dedicata, «primo partigiano d’Italia», ma nel resto del Paese è poco conosciuto. Troppo poco. È vero, Giorgio Bocca lo cita di sfuggita nella sua Storia dell’Italia partigiana del 1966, giusto per mettere in luce che era uno dei primi leader partigiani, ma “borghese” e non comunista. Giampaolo Pansa ne parla invece in diversi suoi libri, soprattutto in Bella ciao, soffermandosi soprattutto sulla sua morte repentina e sospetta dopo la Liberazione. «Un ragazzo dell’oratorio con lo Sten», lo definisce. Luciano Garibaldi lo mette fra I giusti del 25 aprile, come dice il titolo di un suo libro.