Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è giunto alle 9.30 al Vittoriano per la cerimonia del 25 aprile. Ad accogliere il Capo dello Stato c’erano il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti. Napolitano ha deposto una corona d’alloro sull’Altare della Patria. Napolitano: “Onore ai marò, ingiustamente detenuti” – Durante le celebrazioni per il 25 aprile, Napolitano ha ricordato anche la vicenda dei marò, Massimiliano Latorre, e Salvatore Girone. Il Capo dello Stato ha sottolineato come i due fucilieri si trovino tuttora lontano “dalla Patria e dalla loro famiglia: onore ai marò, ingiustamente detenuti”, ha quindi aggiunto.
Napolitano: “Valori della Resistenza sono incancellabili” – Napolitano ha sottolineato come i valori della Resistenza siano “incancellabili, al di là di ogni retorica. La Resistenza, l’impegno per riconquistare all’Italia libertà e indipendenza fu un grande moto civile ed ideale, ma soprattutto fu un popolo in armi, una mobilitazione coraggiosa di cittadini giovani e giovanissimi che si ribellavano allo straniero”.
Napolitano: “Per la resistenza fondamentale apporto delle donne” – Il presidente della Repubblica ha quindi ricordato l’impegno “degli italiani che uscivano dalle dure vicende della guerra fascista e riprendevano le armi per liberare l’Italia”. “E non mancò l’apporto delle donne – ha quindi sottolineato -. Furono uniti dallo stesso fondamentale obiettivo di futuro di pace per il quale serviva la mobilitazione armata. Non c’era spazio per una mobilitazione inerme alla pace. La scelta combattente risultò decisiva per restituire dignità all’Italia”.
Napolitano: “Forze Armate devono essere razionalizzate” – Parlando del futuro delle Forze Armate, Napolitano ha spiegato come vadano razionalizzate e riformate per “soddisfare esigenze di rigore”, ma sul capitolo delle spese per la Difesa non bisogna “indulgere a decisioni sommarie che possono riflettere incomprensioni di fondo” e alimentare “vecchie e nuove pulsioni antimilitariste”. Lo ha detto il presidente Napolitano in occasione del 25 aprile.