Ci sono stragi commemorate ogni anno, altre meno ricordate, e infine vi sono singole morti completamente dimenticate. Questo è il caso della piccola Anna Maria Rivieri, uccisa da uno dei colpi di mortaio sparati dai primi resistenti contro la tradotta tedesca. Ben settantadue anni fa, il 9 Settembre 1943, Anna Maria, undicenne, stava rientrando a casa, in via San Remigio di Sotto a Turano (Massa), quando finì in mezzo allo scontro a fuoco fra un gruppo di Alpini che cercavano di frenare l’avanzata tedesca, e una tradotta nazista che era ferma alla stazione di Massa. La piccina non ebbe scampo: gravemente ferita, morì poco dopo nonostante le cure mediche.
Fu la prima vittima civile del fenomeno resistenziale a Massa, fenomeno che a ridosso della Linea Gotica fu particolarmente crudo e sanguinoso, e si protrasse per ben venti mesi. Per le tante vittime di quegli eccidi si poterono registrare nomi, luoghi, la disumanità e la ferocia di cui furono vittime; fu possibile onorarne la memoria e compiangerne il destino.
Ma per alcune di quelle vittime, il nome e la memoria rimane tuttora ignorato. Per questo motivo l’Associazione Volontari della Libertà di Massa ha ricordato l’uccisione di Anna Maria, con l’impegno di individuare e ricordare coloro il cui tributo di sangue offerto alla causa comune rimane ignoto ai più.
La cerimonia in ricordo di Anna Maria ha registrato un primo incontro alle ore 11 di mercoledì 9 Settembre scorso presso il luogo della tragedia, dove il Presidente dell’Associazione, ha ricordato la vicenda e preso impegno per la futura azione. Alle ore 17 ha fatto seguito un raccoglimento in preghiera presso la cappella del cimitero di Turano. Ad entrambi gli appuntamenti un discreto numero di partecipanti ha onorato le iniziative.
Questa Associazione intende ringraziare anche l’Associazione Vittime Civili di Guerra per la partecipazione, apprezzata e determinante alle cerimonie.